giovedì 9 luglio 2015

La riva - Cortometraggio "made in Lucania"

Trama: In un'assolata giornata estiva, Franco si lascia convincere suo malgrado, ad andare al mare. La sua compagna lo trascina in un lido balneare, che subito si manifesta agli antipodi di un posto tranquillo in cui rilassarsi, nelle vesti di un bagnino piacione a cui non vengono risparmiate occhiatine ammiccanti; un vecchietto che fa pipì sotto gli alberi; una vicina di ombrellone invadente, caciarona, che offre indistintamente brasciole e cozze crude e rincorre indemoniata per tutta la spiaggia il suo pestifero bambino, incurante dei bagnanti e soprattutto del malcapitato Franco, al quale non riesce neanche di cambiare ombrellone.

Come in trance, Franco si alza dal lettino e cammina. Prende le distanze dal piccolo inferno balneare e segue il bagnasciuga per ore, fino al tramonto, fino a trovare una barca ormeggiata su una spiaggia finalmente deserta che lo invita a prendere il largo.

Ma neanche lì, in mezzo al mare, riesce a trovare la tranquillità e la solitudine di cui è in cerca: si imbatte in un uomo che, prima di lui, aveva preso il mare come via di fuga.

*****

Nella canicola di questi giorni bollenti di luglio, costretta a casa da poco felici e fortunamente risolvibili vicissitudini, mi sono ritrovata a guardare La riva, cortometraggio perfetto per la stagione in corso e perfettamente rappresentativo di una insofferenza che tutti - prima o poi - sperimentiamo nella vita.

Ogni commento sarebbe superfluo, perchè nello scorrere delle immagini ognuno di noi si sente un po' Franco, anche se non ci portiamo dietro in spiaggia La repubblica di Platone, che non è esattamente il nostro ideale di lettura da ombrellone; quel desiderio di fuga, quel profondo fastidio che il mondo circostante ci provoca con prevaricazioni anche sottili, che si manifestano in una demoniaca vicina di ombrellone alle prese con un indisciplinato Massimino, nella musica a palla buttata fuori dalle casse di uno stereo per tutto il lido, nella foga dei bagnanti, ci appartengono come ci appartiene un'idea di ritualità, che mal tolleriamo, di "cose che si devono fare per forza": perciò anche una giornata al mare può diventare un incubo, mettere alla prova i nostri nervi, spingerci a metterci in cammino fino a trovare una barca con cui prendere la via del mare.
Franco, e anche se non ci portiamo dietro

Dialoghi ridotti all'essenziale, molto è affidato alle immagini e alle espressioni di un Franco che non può non avere la nostra simpatia, con la sua aria succube di qualcosa e qualcuno che probabilmente un tempo aveva scelto e da cui oggi si sente oppresso, che ci strappa quel sorriso tra ironia e sarcasmo di chi sa bene di cosa si sta parlando.

Tuttavia, anche il desiderio di fuga e quell'accennato tentativo di allontanarsi lasciandosi alle spalle una bolgia - e metaforicamente una vita - di cui non ci sentiamo parte si infrangono contro la rassegnazione, contro il momento in cui prendiamo coscienza che di scappare non siamo capaci, che non possiamo e alla fine forse, non vogliamo farlo. "Bisogna ritornare". Le parole che mettono fine ad ogni possibilità di scelta.

Un affetto particolare mi lega a questo corto e in questo c'entra molto il fatto che si tratta di un prodotto totalmente, esclusivamente lucano: dalla sceneggiatura (che ho trovato efficace ed essenziale, ma potente ed espressiva) di Antonio Andrisani, protagonista della pellicola, a gran parte degli interpreti, alla regia di Nicola Ragone (Vincitore Nastro D'Argento 2015) e alla produzione ArifaFilm. Un esempio di talento che nasce e si sviluppa anche qui, in questa terra spesso dimenticata, ma dalle potenzialità enormi che passano anche attraverso il cinema.

Ho apprezzato molto la fotografia di Ugo Lo Pinto: Pisticci e dintorni, la spiaggia di Quarantotto, diventano da subito degni protagonisti di queste immagini, insieme al cast. E i piani sequenza sulla spiaggia al tramonto, in un misto di poesia e malinconia, rendono giustizia a paesaggi che noi "indigeni" tendiamo a dare per scontati, ma si avvolgono di magia quando a raccontarceli è l'occhio di una camera attenta e romantica guidata da chi, questi luoghi, probabilmente li ama davvero.

La riva, con Antonio Andrisani, Francesca Faiella, Tiziana Schiavelli, Gianni Alvino, Massimino Salvato, Marcello Prayer. Regia di Nicola Ragone. Produzione: ArifaFilm. 2015

Nessun commento:

Posta un commento