Come in trance, Franco si alza dal lettino e cammina. Prende le distanze dal piccolo inferno balneare e segue il bagnasciuga per ore, fino al tramonto, fino a trovare una barca ormeggiata su una spiaggia finalmente deserta che lo invita a prendere il largo.
Ma neanche lì, in mezzo al mare, riesce a trovare la tranquillità e la solitudine di cui è in cerca: si imbatte in un uomo che, prima di lui, aveva preso il mare come via di fuga.
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Nella canicola di questi giorni bollenti di luglio, costretta a casa da poco felici e fortunamente risolvibili vicissitudini, mi sono ritrovata a guardare La riva, cortometraggio perfetto per la stagione in corso e perfettamente rappresentativo di una insofferenza che tutti - prima o poi - sperimentiamo nella vita.

Franco, e anche se non ci portiamo dietro
Dialoghi ridotti all'essenziale, molto è affidato alle immagini e alle espressioni di un Franco che non può non avere la nostra simpatia, con la sua aria succube di qualcosa e qualcuno che probabilmente un tempo aveva scelto e da cui oggi si sente oppresso, che ci strappa quel sorriso tra ironia e sarcasmo di chi sa bene di cosa si sta parlando.
Tuttavia, anche il desiderio di fuga e quell'accennato tentativo di allontanarsi lasciandosi alle spalle una bolgia - e metaforicamente una vita - di cui non ci sentiamo parte si infrangono contro la rassegnazione, contro il momento in cui prendiamo coscienza che di scappare non siamo capaci, che non possiamo e alla fine forse, non vogliamo farlo. "Bisogna ritornare". Le parole che mettono fine ad ogni possibilità di scelta.
Un affetto particolare mi lega a questo corto e in questo c'entra molto il fatto che si tratta di un prodotto totalmente, esclusivamente lucano: dalla sceneggiatura (che ho trovato efficace ed essenziale, ma potente ed espressiva) di Antonio Andrisani, protagonista della pellicola, a gran parte degli interpreti, alla regia di Nicola Ragone (Vincitore Nastro D'Argento 2015) e alla produzione ArifaFilm. Un esempio di talento che nasce e si sviluppa anche qui, in questa terra spesso dimenticata, ma dalle potenzialità enormi che passano anche attraverso il cinema.
Ho apprezzato molto la fotografia di Ugo Lo Pinto: Pisticci e dintorni, la spiaggia di Quarantotto, diventano da subito degni protagonisti di queste immagini, insieme al cast. E i piani sequenza sulla spiaggia al tramonto, in un misto di poesia e malinconia, rendono giustizia a paesaggi che noi "indigeni" tendiamo a dare per scontati, ma si avvolgono di magia quando a raccontarceli è l'occhio di una camera attenta e romantica guidata da chi, questi luoghi, probabilmente li ama davvero.
La riva, con Antonio Andrisani, Francesca Faiella, Tiziana Schiavelli, Gianni Alvino, Massimino Salvato, Marcello Prayer. Regia di Nicola Ragone. Produzione: ArifaFilm. 2015
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