Se n'è andato, ne ha fatta di strada, è arrivato lontano, lui ha davvero vinto e poi è tornato. Oggi vive ancora lì, a poche miglia da Asbury Park, in una ridente cittadina di nome Colts Neck, dove ottobre è colorato di arancione come tutte le città americane in autunno e le migliori zucche per Halloween si possono scegliere da Delicious Orchard, un supermercato bio in cui vendono persino pasta italiana prodotta in Italia.

La strada diventa l'ultima chance, il percorso da fare per essere finalmente liberi, per puntare ad una Terra Promessa sempre al di là dell'orizzonte, invisibile nella distanza.





Is a dream a lie if it don't come true,
Or is it something worse?
Chi può rispondere? Quelli che ci hanno creduto, ci hanno provato ma non ce l'hanno fatta ed oggi sono lì che raccolgono i cocci di un'illusione andata in frantumi, di una piccola utopia personale coltivata malgrado tutto, di una realtà che con forza dirompente si è abbattuta sulle promesse che si erano fatti?
Un sogno è una bugia se non diventa realtà o è qualcosa di peggio?
Un sogno che non diventa realtà è un monumento alla speranza che cede sotto i colpi del disincanto. Probabilmente.
Ma è allora che si può scegliere di credere che è dalle crepe che entra la luce, e se si scava, sotto le macerie, a volte, c'è ancora vita...
Oppure costruirsi un piano di riserva, un percorso alternativo, approdi a distanza più breve, seconde scelte senza il vento fra i capelli e una promessa di felicità che rischia di infrangersi ancora se ci si raccontano nuove bugie.

Forse la risposta si trova qui.
Non so quanto abbiano senso questi pensieri in libertà, ma rivedere le foto scattate in un pomeriggio sotto il sole autunnale di Asbury Park, col vento che gonfiava l'Atlantico su un lungomare che sa di passato autentico, ha lo stesso potere dell'armonica di tante canzoni di Springsteen: consola e rinnova la speranza.

Ma è allora che si può scegliere di credere che è dalle crepe che entra la luce, e se si scava, sotto le macerie, a volte, c'è ancora vita...


Forse la risposta si trova qui.
Non so quanto abbiano senso questi pensieri in libertà, ma rivedere le foto scattate in un pomeriggio sotto il sole autunnale di Asbury Park, col vento che gonfiava l'Atlantico su un lungomare che sa di passato autentico, ha lo stesso potere dell'armonica di tante canzoni di Springsteen: consola e rinnova la speranza.
P. S. ... se qualcuno si chiedesse chi sono Mary, Joe & company, potete incontrarli nelle splendide strofe di questi piccoli grandi capolavori: Thunder Road, Downbound Train e The River. Tutti e tre firmati dall'unico e solo Bruce.
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