Quando ci si mettono, sono davvero forti questi inglesi. Leggete qua, se anche voi avete appena abbandonato il vostro "tornio"...
È Sillitoe nel 1958, ma mi fa tanto pensare a un Ken Loach più contemporaneo. - CS
"Non appena mettevi piede fuori della fabbrica non pensavi più al lavoro. Ma il bello era che non ci pensavi nemmeno quando eri al tornio. [...] Il rumore dei carrelli che andavano su e giù e l'assordante frastuono delle cinghie che sbattevano scivolavano fuori dalla tua coscienza dopo mezz'ora, senza incidere sulla qualità del lavoro che stavi facendo; dimenticavi i passati litigi con il capo e cominciavi a pensare a episodi piacevoli che ti erano capitati o che speravi ti capitassero in futuro.
Se la tua macchina lavorava bene - motore senza vibrazioni, bloccaggio sicuro, sega a posto - e i tuoi movimenti seguivano un buon ritmo, eri quasi felice. Potevi sognare ad occhi aperti tutta la giornata. E la sera, quando ti sentivi le braccia e le gambe come se te le avessero stirate su una ruota di tortura, entravi in un mondo caldo e confortante fatto di pub e di puttane, che in futuro ti avrebbe fornito la materia grezza per altri sogni ad occhi aperti davanti al tornio".
Sabato sera, domenica mattina. Alan Sillitoe, minimum fax, 2010.
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